mercoledì 3 marzo 2010

VACILLA L'ULTIMO BALUARDO IN DIFESA DEI LAVORATORI: VOGLIONO AGGIRARE L'ART. 18

E' in corso da parte di questo governo un grave atto contro tutti i lavoratori. E’, infatti, stato da poco discusso al Senato (e probabilmente domani sarà approvato per poi passare alla Camera) il nuovo ddl sul lavoro . Disegno di Legge 1167-B.

La cosa grave è che l’articolo 33 del testo di legge sostituisce l’articolo 410 del codice di procedura civile, istituendo misure di conciliazione di controversie anche in via arbitrale, che in parole povere significa che tali controversie piuttosto che essere conciliate da un giudice (come oggi obbligatorio) potranno esserlo in alternativa da un arbitrato.

Ma che cos’è un arbitrato e chi fa le veci di un arbitro? L’arbitrato è un giudizio privato con cui le parti, al momento della stesura del contratto, con una clausola, oppure a controversia già insorta, scelgono di rimettere la risoluzione di questa alla decisione di uno o più arbitri, escludendo così definitivamente il ricorso al giudice ordinario. Gli arbitri sono persone iscritte nell'elenco degli Arbitri della Camera di Commercio, esperte nei settori economico-giuridici e che hanno ricevuto un'apposita formazione per la gestione delle procedure arbitrali (Unioncamere)

L’arbitrato può essere organizzato in due modi diversi: organizzandolo per proprio conto o approfittando dei servizi posti a disposizione da istituzioni arbitrali specializzate come ad esempio le Camere Arbitrali presenti nelle Camere di Commercio.

La differenza sostanziale tra il giudizio arbitrale e quello del giudice sta nel fatto che mentre il giudice, nel prendere la sua decisione su una questione, si deve rifare alle leggi inerenti l’argomento, l’arbitrato decide in base a ciò che lui ritiene più giusto.

Tutto questo causerà, di fatto, un indebolimento delle tutele del lavoratore poiché nelle controversie di lavoro, come ad esempio il licenziamento senza giusta causa, risulta oggettivamente la parte più debole. Perché come già detto, di fronte a un licenziamento l'arbitro deciderà secondo la sua concezione di equità, e non, appunto, secondo la legge. Da questo si comprende come tali leggi siano a tutti gli effetti, un aggiramento dell’art. 18 che non permette i licenziamenti senza giusta causa.

Inoltre se questa norma passasse, ed è molto probabile che lo sarà, anche se prevede una scelta tra arbitrato e giudice, il datore di lavoro in fase di contratto di assunzione potrebbe obbligare il lavoratore, che risulta, proprio perché ancora non assunto, in un momento di estrema debolezza negoziale, a firmare una clausola compromissoria tale da accettare in caso di controversia un arbitrato. Si verrebbe a creare una disparità di forze che già diventa evidente se si rendono visibili le forze economiche di cui possono disporre il datore di lavoro (azienda, multinazionale, ecc.) e il lavoratore (operaio, impiegato, ecc.).

Ma non è tutto perché alcuni commi di questo ddl sul lavoro contengono norme che penalizzano i lavoratori precari e che potrebbero diffondere ancora più di quanto già diffuso, il ricorso al lavoro precario da parte delle aziende.
(per maggiori info leggere: politiche del lavoro della UIL)

Per questo noi siamo assolutamente contrari che questa norma diventi a tutti gli effetti legge. Se fossimo già in tanti e organizzati avremmo certamente pianificato una manifestazione nazionale contro la sua approvazione. Ma è inutile negare che siamo ancora troppo pochi e deboli.
Abbiamo così vagliato le posizioni dei sindacati certi che almeno contro tali norme fossero tutti uniti e disposti ad organizzare una manifestazione nazionale, ma con grande stupore abbiamo riscontrato una quasi approvazione del ddl sul lavoro da parte della CISL e UIL.

Mentre risulta certamente più critica la posizione della CGIL. Insomma divisi anche su ciò che ovviamente risulta contro i diritti fondamentali dei lavoratori.

Abbiamo così preso contatto con la segreteria della CGIL nazionale per chiedere maggiori spiegazioni sulla posizione divisa dei tre sindacati e sulla possibilità che almeno la CGIL, viste le posizioni del suo segretario, durante il prossimo sciopero generale del 12 Marzo mettesse tra gli altri, come punto di protesta proprio la possibilità dell’approvazione della legge 1167-B e dei suoi commi che aggirano l’art. 18 e che penalizzano i lavoratori precari (come se questi ultimi non lo fossero già abbastanza).

In tutta onestà la risposta è stata abbastanza blanda e molto generica. In breve la CGIL spera che questa norma una volta alla Camera non passi così come oggi viene proposta, che cioè vengano presentati diversi emendamenti che ne modifichino il contenuto dove controverso (anche se in verità la legge è nella fase finale della sua approvazione essendo stata concepita già due anni fa e modificata da numerose emendamenti e osservazioni anche sindacali). Inoltre come scritto sulla pagina web del sindacato, anche se passasse faranno ricorso se sussisteranno le condizioni di legittimità costituzionale.

Insomma una serie di se che non fanno certo onore alla CGIL per quanto, tra i tre sindacati più rilevanti, si è dimostrata quella maggiormente contraria alla legge in questione.

Chiediamo a questo punto a tutti gli iscritti del nostro gruppo di contarci veramente per sapere se in futuro, magari prima dell’ultimo passaggio alla Camera per la definitiva approvazione (che dipenderà dai lavori già messi in calendario e che perciò potrebbe essere tra una settimana come tra diversi mesi), potremo essere pronti per organizzare qualche tipo di manifestazione in cui tra l’altro potremo anche dare maggiore visibilità a questo nostro movimento.

Incitiamo perciò tutti coloro che fossero interessati ad organizzarsi per questo a mandarci un’e-mail con almeno il nome e la città di residenza (altri dati per ora non sono necessari).

Se le e-mail ricevute non dovrebbero risultare abbastanza ovviamente non sarà organizzato nulla (perché le manifestazioni servono se sono coinvolti tantissime persone) ma cercheremo lo stesso di tenerci in contatto con le persone che ci avranno scritto per costituire e allargare una rete nazionale adatta ad intervenire in caso di protesta o altro e soprattutto adatta ad organizzare a livello territoriale quello che oggi è ancora in fase embrionale: il nostro partito!

Per unirti a noi clicca qui, e una volta dentro ACCEDI NELL'AREA PUBBLICA e AGGIUNGI i tuoi dati al nostro database. Ti aggiorneremo così sulle nostre iniziative e sul percorso che ci porterà a diventare un vero e proprio partito.


Grazie per l'attenzione
Lo staff di
Aboliamo Lavoro Precario

Nessun commento:

Posta un commento

Cosa può fare un lavoratore precario?