giovedì 27 ottobre 2011

IL GIUDIZIO

Abbiamo voluto aspettare un paio di settimane prima di dire la nostra sugli scontri del 15 ottobre scorso. Per non farsi prendere dall’onda emotiva ed essere IL più lucidi possibile nei giudizi.

Una premessa: nell’universo esiste una legge fondamentale che dice: “Ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria”.

Da ciò ragioniamo:

ci hanno resi sfruttabili, umiliabili, sottopagabili, ricattabili, con il lavoro precario; ci impediscono di avere un futuro dignitoso e di darlo alle nostre famiglie; ci impediscono di andare in pensione e goderci la vecchiaia dopo 40 e più anni di lavoro; ci hanno rubato e continuano a rubare miliardi di euro con grandi opere assolutamente inutili come la TAV, il ponte sullo stretto di Messina, ecc.; hanno distrutto ogni benché minimo sentore di giustizia con le loro leggi vergognose; se ne infischiano dei problemi del popolo e continuano a godere di privilegi assurdi e anacronistici; hanno permesso alle mafie e alle camorre di insediarsi nel tessuto imprenditoriale italiano distruggendo la possibilità di un vero sviluppo e una corretta concorrenza da parte di aziende sane; hanno massacrato lo stato sociale, la scuola e la sanità pubblica rendendole costose e inefficienti e cancellando ogni pretesa di meritocrazia; hanno ucciso quel poco di cultura che ancora rimaneva nel nostro Paese e hanno cancellato ogni minimo investimento sulla ricerca; hanno permesso che ladri, puttanieri, mafiosi, idioti e farabutti entrassero a far parte della classe dirigente di questa povera nazione.

Hanno in definitiva reso l’Italia una nazione in cui non è più possibile vivere. Una cloaca dove comandano e prendono decisioni uomini simili ad escrementi che meriterebbero solo di passare il resto delle loro vite chiusi nella cella di un penitenziario.

A fronte di queste crude ma tangibili realtà cosa potevano fare i ragazzi il 15 ottobre scorso? Una passerella cantando stupidi slogan? Un corteo di ballerini urlanti per le vie di Roma?

Gli hanno rubato la vita e il futuro e poi si stupiscono se si incazzano?

Maledetti ipocriti e falsi! Rimasuglio di una generazione che, statene certi, prima o poi verrà travolta, giudicata e annientata dai giovani e dalla loro volontà di giustizia e di futuro!

Godetevela fino a quando in questa povera nazione di uomini troppo deboli e stanchi per reagire, ancora si riuscirà a sfamare i propri figli, perché dopo, e non siamo troppo lontani, la vostra unica scelta sarà quella di fuggire il più lontano possibile.

Perché noi, precari che siamo milioni, vi abbiamo già giudicato!

Lo staff di

Aboliamo il lavoro precario

Cosa può fare un lavoratore precario?