venerdì 14 maggio 2010

HANNO BANNATO IL NOSTRO ACCOUNT SU FACEBOOK

Avvisiamo i membri del gruppo "NUOVO PARTITO CONTRO IL LAVORO PRECARIO" che fino a quando non riusciremo a tornare in possesso dell'account non sarà possibile comunicare con loro. Per ora stiamo valutando il da farsi. Cercheremo di farci riattivare l'account o comunque se non ci riusciremo ne creeremo uno nuovo.

EVIDENTEMENE INIZIAVAMO A DARE FASTIDIO A QUALCUNO. Ma noi non ci arrendiamo e continueremo la nostra battaglia con tutti i mezzi a nostra disposizione. Anzi quest'azione ignobile verso di noi e sopratutto verso i lavoratori precari tutti ci spinge a perseguire il nostro obiettivo con maggiore forza. Per questo continuiamo a chiedere a tutti i visitatori precari e non di questo sito di sostenere questa giusta battaglia contro il precariato e di diventare attivisti del nostro movimento.

Per unirti a noi clicca qui, e una volta dentro ACCEDI NELL'AREA PUBBLICA e AGGIUNGI i tuoi dati al nostro database. Ti aggiorneremo così sulle nostre iniziative e sul percorso che ci porterà a diventare un vero e proprio partito.

Grazie per l'attenzione
Lo staff di
Aboliamo il Lavoro Precario

giovedì 13 maggio 2010

A CHI CONVIENE IL PRECARIATO?

Il precariato è senza dubbio un grande affare che conviene a molti.

Lo è per il datore di lavoro che può così gestire a suo piacimento i lavoratori; usarli quando servono e lasciarli a casa nei periodi di scarsa produttività (vedi crisi); ricattarli quando “alzano la cresta” e vogliono che i loro diritti vengano rispettati, come quando chiedono che vengano pagati gli straordinari o che le mansioni lavorative rispecchino il contratto di lavoro; risparmiare sulle ferie, anche quelle non pagate, sulla maternità che non viene elargita, e tante altre vergogne che tanto comodo fanno ad un certo tipo di imprenditori.

Conviene anche alle agenzie interinali che guadagnano sui lavoratori in affitto, (rendendo così di fatto il caporalato un “servizio” legalizzato) e discriminando i lavoratori attraverso la simpatica abitudine di creare liste nere in cui vanno a finire tutti coloro che ritengono problematici cioè che esigono che i loro diritti siano rispettati.

Conviene ai partiti e ai politici che così ad ogni elezione possono gridare dai loro scranni dorati contro il lavoro precario in modo da utilizzare i lavoratori precari come serbatoio di voti, illudendoli che una volta eletti faranno qualcosa per eliminare il precariato, ma che poi finite le elezioni e ritornati a godere quei privilegi infami propri della loro casta, lasciano tutto invariato fiduciosi della corta memoria degli elettori.

Ma esiste anche un’altra categoria a cui conviene il lavoro precario. Una categoria che di primo acchito nessuno potrebbe sospettare possa guadagnarci sul precariato ma che anzi sembrerebbe combatterlo. E’ una categoria variegata, va dai produttori cinematografici, che fanno film sul precariato e anche se al cinema non se lo caga nessuno (quale precario ha voglia di rivedere al cinema la sua tristissima vita quotidiana?) tanto prima o poi glielo pagano un pacco di soldi mamma Rai o zia Mediaset; ai vignettisti, che fanno tante belle vignette satiriche contro il precariato e che per ogni vignetta percepiscono l’intero stipendio mensile di un precario; ai giornalisti, che così possono allestire l’ennesimo programma sul precariato e sui danni che causa la precarietà (come se i precari già non lo sapessero); ed infine, meraviglia delle meraviglie alle associazioni contro il precariato.

Alcune di queste associazioni poi, sono “coadiuvate” dagli stessi partiti che hanno dato vita al precariato e servono fondamentalmente per portare il lavoratore precario ad accettare la sua situazione e a fronte di qualche servizio fornito (tipo far sapere quali sono i diritti dei precari, cioè quei diritti che il datore di lavoro finché si rimane precari non rispetterà mai; o far discutere sulle problematiche tipiche di chi lavora ad esempio in un call center, come se parlare della merda possa evitare di esserne inondato, o varie cosette del genere) inducono il precario (ormai disorientato da tanta bontà) ad avvicinarsi al partito politico che l’associazione suggerirà.

E così si chiude il cerchio. Il precario a forza di ritornelli (degni dei corsi di convincimento di Scientology) viene convinto che non esiste nessuno nell’universo conosciuto (e anche sconosciuto) che potrà mai eliminare il precariato, perciò accetta mestamente una vita piena di ricatti, umiliazioni, frustrazioni ed infine povertà con nessuna possibilità di crearsi una famiglia, una casa o un futuro degno di essere vissuto, e capolavoro dei capolavori, passa pure a sostenere un partito che ha contribuito a metterlo nella condizione in cui è (qualunque partito dato che tutti hanno contribuito indistintamente e i singoli che si sono creati un nuovo partito hanno contribuito ugualmente dato che quando fu votata la prima legge sul precariato, anche se con un altro partito, l’hanno avallata senza problemi).

Solo ad una categoria di persone non conviene il lavoro precario e guarda caso sono proprio i lavoratori precari. Ora a fronte di questo noi diciamo a chiunque appartenga a questa categoria: SVEGLIATEVI!!! Unitevi a noi e aiutateci ad unire tutti i precari d’Italia in questo progetto politico che mira a portare in Parlamento una rappresentanza di precari.

L’unico e solo modo per non essere più precari E’ ABBATTERE IL PRECARIATO, ELIMINARLO UNA VOLTA PER TUTTE DALL’ORDINAMENTO LEGISLATIVO ITALIANO.

E questo possiamo farlo solo noi precari, potete farlo solo voi precari. A chi sta a cuore combattere il precariato diciamo: smettetela di fare solo film sul precariato, vignette sul precariato, programmi sul precariato, associazioni sul precariato, manifestazioni contro il precariato, ecc. ecc.. Sono utili solo se unite ad una vera battaglia contro il precariato, quella per eliminarlo. E gli unici che oggi vogliono questo siamo NOI!!!

Grazie per l’attenzione

Lo staff di
Aboliamo il Lavoro Precario

PS
Giusto per comprendere che ciò che scriviamo non è fantasia date un’occhiata allo scambio di opinioni tra noi e l’Associazione Lavoratori Vittime del Precariato:


PSS
Stiamo creando gruppi di sostegno territoriali in tutta Italia. Non è richiesta alcuna tessera e/o denaro per aderire. Chiediamo solo aiuto per diffondere la lotta contro il precariato e le idee del movimento in modo da diventare sempre più numerosi e forti da riuscire, quando diventeremo un partito, ad imporre la nostra volontà, la volontà di tutti i precari italiani, di cancellare definitivamente il lavoro precario dalla legislazione italiana.

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lunedì 10 maggio 2010

I GRUPPI DI SUPPORTO



Piano piano stiamo crescendo. Ma siamo ancora pochi e non troppo diffusi nel territorio.

Ricordiamo a tutti che il nostro scopo principale è l’abolizione del lavoro precario (ma non è certo il solo). Ricordiamo anche che solo noi, che viviamo il precariato sulla nostra pelle ogni giorno, possiamo veramente adoperarci per eliminare questa bestemmia che impedisce ai lavoratori di godere di tutti quei diritti necessari a permettere una vita dignitosa. Tutti gli altri partiti gridano contro il precariato solo per utilizzare i precari come serbatoio di voti.

Cerchiamo perciò attivisti. Un attivista non è nient’altro che un lavoratore precario o comunque contro il precariato, che ha deciso di creare un gruppo di supporto nella sua zona di residenza. Non si chiedono mansioni particolari, non necessitano né tessere né soldi. Si chiede solo di diffondere le nostre/vostre idee sull’assoluta necessità di cancellare una volta per sempre il lavoro precario dalla legislazione italiana.

Un gruppo di supporto non fa che incontrarsi periodicamente e discutere sulle nostre proposte (girate tramite il blog, il gruppo Facebook o il forum) e avanzarne sue. I partecipanti di un gruppo di supporto non fanno altro che dire a tutti i loro parenti, conoscenti e amici che esiste un movimento politico, per ora ancora in fase embrionale, che si sta attivando per diventare partito in modo da farsi eleggere, superare lo sbarramento del 4% (e con l’aiuto di tutti i precari italiani, il traguardo non è assolutamente impossibile), andare in Parlamento e ricattare qualunque coalizione dovesse richiedere un appoggio, esigendo come primo atto di governo l’eliminazione del lavoro precario.

Un gruppo di supporto informa e aggrega a se quante più persone in attesa che si creino tanti altri gruppi identici in tutta Italia; in attesa di diventare migliaia, centinaia di migliaia e oltre in modo che quando ci saranno i numeri, potremo finalmente diventare un partito e invadere le piazze d’Italia, farci conoscere da tutti gli italiani e farci votare per cancellare una volta per sempre il precariato.

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Grazie per l’attenzione
Lo staff di
Aboliamo il Lavoro Precario

PS
Per tutti i precari che ancora sostengono altri partiti perché credono che prima o poi faranno qualcosa contro il lavoro precario; per tutti quelli che pensano che il precariato sia oggi necessario all’economia, per quelli che sono convinti che è l’unico modo per guadagnarsi il pane quotidiano, per gli iscritti alle varie associazioni di precari, che invece di risolvere il problema ci campano sopra e per tutti coloro che fino ad oggi non si sono mai impegnati in nulla, men che meno contro il precariato, consigliamo la visione del video sopra pubblicato. Ricordatevi che se non lo siete già, quelli nell’armadio, in futuro, se non agite subito, potreste diventare voi!

Cosa può fare un lavoratore precario?