domenica 25 dicembre 2011

Poesia di Natale



venerdì 16 dicembre 2011

PIANGERE O LOTTARE ?

Ieri da Santoro abbiamo assistito all’ennesima scena di pianto e disperazione, questa volta da parte di un gruppo di dipendenti di cooperative che lavoravano per le Ferrovie Italiane e che a causa delle scelte dell’amministrazione, che da un giorno all’altro ha deciso di rinunciare ai loro servizi, verranno lasciati a casa nella disperazione più triste! Figli e parenti da mantenere che non potranno più essere mantenuti; mutui e affitti da pagare che non potranno più essere pagati;

Così intanto che Ruotolo li intervistava, alcuni di questi ex-lavoratori mentre dissentivano dal piano di licenziamenti fatto dall’a.d. delle ferrovie (dello Stato?) Mauro Moretti, pensando al triste futuro che li attendeva, si sono lasciati prendere dalla commozione e hanno cominciato a disperarsi e a piangere. Altri invece in protesta e sciopero della fame sopra una gru tentavano di rassicurare i loro cari che singhiozzavano sotto di loro!

Insomma per un momento ci è sembrato di assistere ad uno di quei programmacci strappalacrime alla Maria De Filippi!

No, non facciamo ironia di cattivissimo gusto sulla disperazione di chi ha perso il lavoro e non sa come andare avanti. Non dileggiamo chi probabilmente non potrà più dare un futuro a se stesso e alla propria famiglia. Siamo lavoratori precari e sappiamo molto bene cosa si prova a non avere un futuro.

Ciò che intendiamo sottolineare a gran voce è quanto fosse enorme il senso di rassegnazione che trapelava dai gesti e dalle parole di questi lavoratori. Una rassegnazione che ci ha lasciato inebetiti e quanto mai incupiti sul futuro di tutta la classe dei lavoratori italiani.

Perché cercate di comprendere bene, chi, senza via di scampo, si trova di fronte al proprio aguzzino ha solo due scelte: o si rassegna al proprio destino e si mette a piangere perché sa che da li a poco dovrà morire, oppure raccoglie tutte le forze che può raccogliere e pur nella consapevolezza di non avere quasi possibilità di riuscita, ci si lancia contro tentando il tutto per tutto!

Perché tra chi muore piangendo in rassegnazione e chi muore lottando c’è la grande differenza che questi ultimi col loro esempio fanno comprendere a tutti gli altri, che c’è SEMPRE la possibilità e la SCELTA di lottare contro chi ti sta distruggendo la vita. E se non saranno loro a vincere, ci riuscirà magari qualcun altro proprio grazie all’esempio e al sacrificio dei primi.

Questo qui esposto è stato il sunto di tutte le lotte che i lavoratori già dalla metà dell’800 hanno dovuto affrontare per rivendicare quei diritti di cui fino a qualche anno fa potevano godere tutti gli altri lavoratori. Diritti che sono costati decenni di lotte, di lacrime e sangue, di morti e feriti e che sono stati distrutti in pochissimi anni senza la minima reazione da parte degli attuali lavoratori!

Poiché oggi l’unica cosa che i lavoratori sono capaci di fare per difendere il loro diritto al lavoro è arrampicarsi sulle gru e piangersi addosso senza minimamente comprendere che così facendo intrinsecamente la danno vinta al loro aguzzino che, vista l’inutilità della protesta, sarà ancora più felice di continuare a liberarsi di loro e di quanti ancora potrà allo scopo di guadagnare quanto più denaro possibile.

No cari lavoratori tutti, questi non sono tempi per piangere o disperarsi.

Questi sono tempi per reagire e lottare per il proprio futuro!

Perché questi tempi sono MATURI per unirsi tutti quanti (disoccupati, precari, sfruttati, ecc. ecc.) e PRENDERE IL POTERE! Perché METTETEVELO BENE DENTRO LA ZUCCA, NOI SIAMO LA MAGGIORANZA! Noi siamo il succo dell’Italia e forse l’ultima speranza che questa nazione ha di cambiare. Noi siamo LA CURA al virus della mala politica asservita alle multinazionali del profitto a tutti i costi e ai poteri forti che se ne fregano del bene comune.

Ma per cambiare e curare questa povera nazione ammalata di egoismo sociale e di liberalizzazione selvaggia, dovete prendere coscienza di voi stessi e della vostra forza. Dovete cominciare a smetterla di votare tutti i partiti che avete votato fino ad ora! Dovete insieme a tutti noi dare vita ad un nuovo progetto politico e avere il coraggio di togliere le redini della nazione dalle mani delle lobby finanziarie e politiche e metterle nelle vostre mani di lavoratori precari, di cassaintegrati, di imprenditori strozzati dai debiti, di madri e di padri che non riescono più a dare un futuro ai loro figli! Questo dovete fare da oggi piuttosto che piangere!!!

Firmato

Lo staff di

Aboliamo il lavoro precario

mercoledì 23 novembre 2011

CALCOLA LA TUA PENSIONE E SCOPRI QUANTO E' MISERA

Dato che l'INPS ha cessato da tempo di mostrare le simulazioni delle pensioni ai lavoratori precari iscritti al proprio sito web (perché come ha ben compreso e detto il direttore Antonio Mastrapasqua, se lo si facesse si rischierebbe una rivolta sociale);

abbiamo simpaticamente pensato che tale servizio andasse invece al più presto ripristinato proprio per svelare la miseria indecorosa degli assegni pensionistici degli sfortunati lavoratori precari (se e quando andranno in pensione visto che rischiano seriamente di crepare prima e di, letteralmente, regalare i loro contributi all'istituto pensionistico); così se non lo fa l'INPS

LO FAREMO NOI PER VOI

Perciò se volete sapere quanto sarà misero l'assegno mensile di cui godrete una volta in pensione, non vi rimane che andare sulla nostra pagina fan di Facebook (aboliamo il lavoro precario: http://www.facebook.com/pages/Aboliamo-il-lavoro-precario/184097958342872) e indicarci tramite post

1) La vostra data di nascita

2) Da quanti anni lavorate e versate contributi

3) Il vostro ultimo stipendio annuo lordo

4) Quanto mediamente avete lavorato nei passati 5 anni e quanti anni contate di lavorare nei prossimi 5.

Se non volete mostrare agli iscritti della nostra pagina FB questi dati inviateceli via e-mail ad aboliamolavoroprecario@gmail.com (saranno trattati nel rispetto delle vigenti norme sulla privacy) insieme alla vostra user di FB (che non riveleremo).

Sarà nostra cura girarvi nella stessa pagina fan il valore lordo dell'assegno mensile della vostra pensione.

Nella speranza che tale risultato, nella sua drammaticità (abbiamo già calcolato le nostre di pensioni e la parola "drammaticità" è, credeteci sulla parola, eufemistica) possa servire una volta per tutte a farvi aprire gli occhi e a farvi alzare il culo dalla poltrona in cui siete miseramente sprofondati e magari ad unirvi a noi nella lotta contro il lavoro precario.

lo staff di

Aboliamo il lavoro precario





mercoledì 9 novembre 2011

LORO SONO LA CASTA E VOI NON SIETE UN CAZZO

Tutti contenti ieri per le annunciate dimissioni del puttaniere nano! Così finalmente le cose cambieranno in questo Paese:

Cambieranno in meglio per tutti quegli uomini dei partiti che fino a ieri hanno permesso al puttaniere di esistere e che si sono ritirati quando hanno sentito odore di putrefazione (il nano in realtà era già morto da tempo). Potranno sperare, schierandosi tra i vincitori, di ricavare qualche posticino da ministro, segretario, sottosegretario, ecc. ecc. L’importante è continuare a far parte della casta e a fottere gli italiani.

Cambieranno in meglio per i partiti di falsa opposizione che fino a ieri hanno retto il gioco al ladro puttaniere e che da venti anni gli permettono di esistere politicamente. Ora finalmente potranno anche loro partecipare al succulento banchetto per spolpare l’Italia e rendere gli italiani più poveri di ciò che già sono.

Cambieranno in meglio per tutti quei giornalisti e comici che sono stati cacciati da mamma RAI e che ora potranno sperare di tornarci (magari con qualche contrattino miliardario).

Cambieranno in meglio per Confindustria e per gli amici industriali dei partiti che riasulteranno vittoriosi alle prossime elezioni. Potranno rimpiazzare i loro concorrenti schierati col perdente e finalmente prendere parte a tutta una serie di appalti gonfiati per costruire tutte le TAV che vogliono a spese degli italiani; anzi a spese dei figli e dei nipoti degli attuali italiani.

Gli unici a cui non cambierà un cazzo siamo noi PRECARI. Perché ficcatevelo in quella testa stupida e impigrita da troppa televisione spazzatura e game idioti su internet: nessun attuale partito farà mai nulla per migliorare la vostra situazione di lavoratori precari!

Continueranno a sfruttarci e a fotterci il futuro. Continueranno a dirci che l’unico modo che abbiamo per guadagnarci da vivere è con contratti semestrali o magari mensili. Continueranno ad umiliarci, a ricattarci e a sottopagarci.

E questo perché loro (la casta e tutti coloro che grazie ad essa sopravvivono) sono uniti mentre voi NON SIETE UN CAZZO!

Perché fino a quando non vi unirete a noi, che siamo precari come voi, non vi meriterete nessun futuro. Fino a quando continuerete a lamentarvi sempre e solo a parole e soprattutto continuerete ancora e ancora e ancora a votarli questi partiti che vi hanno ridotto a pura merce di scambio, non sarete degni di vivere in una nazione dove il lavoro non è sfruttamento ma una risorsa di sviluppo per la società!

Precari di tutte le tipologie lavorative uniamoci! Unitevi a noi che abbiamo già intrapreso un percorso politico per eliminare il lavoro precario! Non migliorarlo, non modificarlo, non diminuirlo, ma ELIMINARLO UNA VOLTA PER TUTTE!

Permetteteci di ridarvi una vita decente, un lavoro dignitoso e soprattutto un futuro, a voi e ai vostri figli!

F.to

Lo staff di

Aboliamo il lavoro precario

giovedì 27 ottobre 2011

IL GIUDIZIO

Abbiamo voluto aspettare un paio di settimane prima di dire la nostra sugli scontri del 15 ottobre scorso. Per non farsi prendere dall’onda emotiva ed essere IL più lucidi possibile nei giudizi.

Una premessa: nell’universo esiste una legge fondamentale che dice: “Ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria”.

Da ciò ragioniamo:

ci hanno resi sfruttabili, umiliabili, sottopagabili, ricattabili, con il lavoro precario; ci impediscono di avere un futuro dignitoso e di darlo alle nostre famiglie; ci impediscono di andare in pensione e goderci la vecchiaia dopo 40 e più anni di lavoro; ci hanno rubato e continuano a rubare miliardi di euro con grandi opere assolutamente inutili come la TAV, il ponte sullo stretto di Messina, ecc.; hanno distrutto ogni benché minimo sentore di giustizia con le loro leggi vergognose; se ne infischiano dei problemi del popolo e continuano a godere di privilegi assurdi e anacronistici; hanno permesso alle mafie e alle camorre di insediarsi nel tessuto imprenditoriale italiano distruggendo la possibilità di un vero sviluppo e una corretta concorrenza da parte di aziende sane; hanno massacrato lo stato sociale, la scuola e la sanità pubblica rendendole costose e inefficienti e cancellando ogni pretesa di meritocrazia; hanno ucciso quel poco di cultura che ancora rimaneva nel nostro Paese e hanno cancellato ogni minimo investimento sulla ricerca; hanno permesso che ladri, puttanieri, mafiosi, idioti e farabutti entrassero a far parte della classe dirigente di questa povera nazione.

Hanno in definitiva reso l’Italia una nazione in cui non è più possibile vivere. Una cloaca dove comandano e prendono decisioni uomini simili ad escrementi che meriterebbero solo di passare il resto delle loro vite chiusi nella cella di un penitenziario.

A fronte di queste crude ma tangibili realtà cosa potevano fare i ragazzi il 15 ottobre scorso? Una passerella cantando stupidi slogan? Un corteo di ballerini urlanti per le vie di Roma?

Gli hanno rubato la vita e il futuro e poi si stupiscono se si incazzano?

Maledetti ipocriti e falsi! Rimasuglio di una generazione che, statene certi, prima o poi verrà travolta, giudicata e annientata dai giovani e dalla loro volontà di giustizia e di futuro!

Godetevela fino a quando in questa povera nazione di uomini troppo deboli e stanchi per reagire, ancora si riuscirà a sfamare i propri figli, perché dopo, e non siamo troppo lontani, la vostra unica scelta sarà quella di fuggire il più lontano possibile.

Perché noi, precari che siamo milioni, vi abbiamo già giudicato!

Lo staff di

Aboliamo il lavoro precario

lunedì 19 settembre 2011

IL CONDOMINIO DEI PAZZI


Durante una riunione di condominio si scopre che una recente legge obbliga i proprietari di casa ad adeguare l’impianto di riscaldamento a nuove norme. Questi però lamentano il fatto che nel corso degli anni il condominio ha affrontato molte spese, senza per questo migliorarne la qualità, e che  bisognerà affrontare pesanti sacrifici per far fronte alle ultime, giacché obbligatorie.

Ad un certo punto qualcuno, volendo verificare gli importi degli ultimi 20 anni, chiede di guardare le carte. Scopre così che l’amministratore nel corso degli anni non solo ha permesso spese inutili e molto costose ma soprattutto che molte imprese che hanno lavorato per il condominio vendevano i loro servizi a costi  due tre volte più alti rispetto ai concorrenti e questo perché probabilmente pagavano tangenti all’amministratore.

Dopo aver fatto una relazione sulle ruberie il condomino mostra a tutti gli altri i documenti che  comprovano la truffa. Urla di ripicca e grande sdegno si scatenano subito tra tutti i proprietari. Chi minaccia denunce, chi protesta e chiede i soldi indietro, chi addirittura organizza scioperi della fame ma poi incredibilmente quando si tratta di votare la cacciata dell’amministratore, dopo la votazione a scrutino segreto si scopre che l’amministratore ladro ha riavuto la fiducia di tutti i votanti!

Leggendo questa storiella viene spontaneo affermare che questi condomini non solo sono completamente idioti ma sono anche masochisti perché continuano a votare chi non solo li deruba ma lo fa anche in modo da non migliorare la qualità della loro vita che anzi peggiora sensibilmente!

Questa, se non si è capito, è la situazione dell’Italia e degli italiani di oggi! 

Voi dareste ancora fiducia a chi fino ad oggi ha pensato solo ad arricchirsi e/o a fare leggi a discapito degli italiani onesti? Dareste il vostro voto a chi ha creato il precariato, l’indulto, ha favorito la corruzione depenalizzando molti reati finanziari, ha lavorato per distruggere le leggi che proteggono i lavoratori, ha permesso che opere faraoniche praticamente inutili a favore di grandi gruppi di potere venissero attuate pesando finanziariamente sulle generazioni future, ecc. ecc. ecc.?

Non sforzatevi a cercare di distinguere il vostro partito preferito, quello che voi per le stesse ragioni masochiste dei condomini sopra indicati, continuate a votare, perché qui, come si suol dire, il più pulito ha la rogna e non v’è uomo di partito che non sia stato complice nel portare l’Italia alla disastrosa situazione in cui oggi ci troviamo! E questi uomini sono ancora lì e si propongono di continuare a gestire il nostro Paese.
Dopo lo sfacelo prodotto hanno la faccia di culo di riproporsi a noi come coloro che rimetteranno a posto questa tragica situazione. E noi idioti che non siamo altro, abbiamo la stupidità di continuare a votarli, perché altrimenti non si spiegherebbero le piazze piene alle loro convention, gli applausi e le grida di supporto e tant’altro.

Voi siete tra quelli che hanno partecipato a queste convention oppure siete tra coloro che pensano che bisogna resettare in toto, cancellandola completamente, questa classe politica di centro, destra e sinistra, e che l’unico modo concreto per farlo è quello di creare una nuova formazione politica non ideologica, fatta solo da coloro che la crisi la stanno vivendo sulla loro pelle, che chieda agli italiani il voto in modo da attuare le misure che servono (in primis fare pagare ai partiti i costi della crisi) per uscire fuori da questa crisi e soprattutto per far ritornare l’Italia una nazione degna di essere vissuta?
Aspettiamo la vostra risposta!

Lo staff di
Aboliamo il lavoro precario

martedì 23 agosto 2011

LA MASCHERA DELLA MORTE ROSSA

Nel racconto di Edgar Allan Poe “La maschera della morte rossa” un ricco principe, insieme alla sua corte, per sfuggire ad una purulenta epidemia emorragica che andava velocemente diffondendosi in tutto il territorio, decide di rinchiudersi nel suo castello e di organizzare, credendosi al sicuro, feste in maschera, fino a quando ad una di queste tra le altre maschere non appare quella lugubre della morte rossa, cosicché tutti i partecipanti, uno ad uno, cominciano a morire.

Un racconto che ben si presta come metafora della nostra condizione di precari!

Ovviamente i precari sono il principe e la sua corte che invece di fare qualcosa per combattere la morte rossa, nel nostro caso la precarietà, preferiscono rifugiarsi nel castello, cioè nell’illusione che il problema si risolverà da solo o verrà risolto da qualcun altro (cioè dagli stessi partiti che il precariato l’hanno creato – e qui si comprende quanto lontano siamo da uno dei tanti popoli che in questi mesi combatte per la sua libertà) non rendendosi conto che prima o poi (e visti i tempi cupi di crisi che viviamo molto prima di quanto se lo aspettino) la loro precarietà li sommergerà con tutti i problemi irrisolti che ne derivano.

Ma tant’è che sembrano preferire la miseria e l’impossibilità di creare un futuro a loro e alle loro famiglie piuttosto che muovere il culo e aggregarsi come attivisti al nostro movimento, fatti di lavoratori precari per i lavoratori precari, che mira a unire tutti i precari e a creare un partito che abbia come scopo principale quello di cancellare la precarietà dal nostro ordinamento legislativo italiano.

E così oggi molti precari festeggiano, permettendosi addirittura di andare in ferie, senza sapere che la maschera della morte rossa, cioè della miseria più cupa, è già tra loro e non aspetta altro che farli diventare disoccupati.

Dovremo aspettare questo prima di iniziare ad agire?

F.to

Lo staff di

Aboliamo il lavoro precario

Cosa può fare un lavoratore precario?