giovedì 18 marzo 2010

LE FIRME DELLA VERGOGNA

Qui in alto il documento che certifica quali sono le sigle sindacali che riconoscono l'arbitrato, incluso nel nuovo ddl sul lavoro del governo, come utile ai lavoratori.

Ricordiamo che gli articoli che permettono l'arbitrato, presente all'interno del nuovo ddl sul lavoro del governo, potrebbero permette l'aggiramento dell'art. 18 e cioè in definitiva i licenziamenti senza giusta causa; senza contare tutti quegli articoli che danneggeranno i lavoratori precari che non potranno più, perchè magari provvisti di un contratto precario fuori legge, obbligare le aziende ad assumereli, ma solo avere diritto ad un risarcimento.

Da questo documento perciò possiamo comprendere quali sindacati realmente difendono i diritti dei lavoratori e quali invece, a forza di andare a braccetto con Confindustria, ne sono diventati succubi. Ovviamente ogni sigla con la firma accanto equivale a dire che l'arbitrato è cosa buona e giusta per i lavoratori, mentre il contrario per le sigle con le firme mancanti (solo tre, cioè CGIL, CASARTIGIANI e LEGA COOPERATIVE ,che come noi ritengono l'arbitrato estremamente dannoso per i lavoratori).

Ora sta ai lavoratori stessi trarre le conclusioni e magari stracciare qualche tessera di sindacato inutile!

PS
Cliccando sull'immagine verrete girati su una pagina web che contiene una copia in formato PDF del documento, che può essere condiviso, scaricato, copiato e stampato da chiunque. Consigliamo tutti i lavoratori di prendere il documento, stamparlo e affiggerlo nelle bacheche del loro posto di lavoro, affinchè tutti sappiano chi difende i loro diritti e chi no!

domenica 14 marzo 2010

IL DIO DENARO

Perché le regole che la società moderna si è data in Italia da quando è stata istituita ad oggi si stanno sgretolando come zolle di terra al sole?

Per quale ragione in questa nazione, già provata da un’identità mai realmente raggiunta; da una popolazione mai unita, se non durante una partita di pallone, dallo stesso ideale di Patria; da un’educazione civica e un senso delle Stato pressoché inesistenti; da un sentore di bene comune che non va oltre il proprio pianerottolo; assistiamo oggi allo smembramento del concetto stesso di legge, di regola, di civiltà?

Cosa ha causato l’asservimento dei cittadini italiani a personaggi che altre nazioni non avrebbero accettato nemmeno come clown, tanto risultano imbarazzanti al cospetto pubblico? Come questi personaggi con la loro più che evidente attitudine alla menzogna, al ladrocinio, all’imbroglio, alla prostituzione, alla disonestà, al malaffare sono riusciti a prendere le redini del Paese e a condizionarne la vita per così tanto tempo?

Si potrebbe rimanere a confabulare teorie su teorie; a ricercare spiegazioni partendo dall’Italia medievale e dalle sue mille divisioni e contraddizioni. Potremmo enunciare saggi di storia antica per spiegare l’italico asservimento al potere. La realtà però rimane indiscutibilmente una: l’italiano ama il denaro sopra ogni altra cosa!

Non sono bastati 2000 anni di cristianesimo per far scalzare dal gradino più alto degli dei più amati, il dio più idolatrato dall’italiano medio (nell’accezione pasoliniana del termine), cioè da tutti gli italiani: il dio denaro!

Ed ecco allora spiegato tutto! L’asservimento a ogni malefatta, lo stravolgimento delle regole, l’indifferenza alla continua menzogna, l’accettazione di un comportamento amorale, senza etica e in definitiva estremamente dannoso per il Paese. Giustificate le puttane, (e/o) le minorenni, i ricatti, i furti, le amicizie malavitose, le associazioni a delinquere. Giustificato tutto!

Insomma il dio denaro sopra ogni cosa e chi è riuscito ad accumularne più degli altri, non importa come; amato, invidiato, adulato e osannato per questo. Nella speranza che prima o poi un poco di questo denaro venga dato anche a noi. E non ci interessa se così facendo l’Italia piano, piano sprofonda nel baratro dell’inciviltà. L’importante è che io, singolo, stia bene, alla faccia di tutto il resto della comunità, che sia ben chiaro, se analizzata individualmente, non vede l’ora di fottere tutti gli altri!

E allora non c’è scampo? Siamo destinati all’oscurantismo che avanza? Siamo destinati a vivere in una società sempre più divisa tra ricchi e poveri e soprattutto dove i primi dettano le regole del gioco, tutte a loro vantaggio, e i secondi non vedono l’ora di diventare come i primi?

Oppure c’è ancora una via di salvezza, una via ancora non ricoperta da tutta questa melma che circonda il Paese? Esistono ancora persone capaci di mettere il bene comune sopra ai propri interessi, sapendo che facendo gli interessi della comunità in realtà si fanno anche i propri interessi?

Esistono ancora persone che si accontentano di quello che guadagnano e non aspirano ad accumulare ricchezza, soprattutto a discapito della comunità? Esistono ancora persone capaci di resistere alle tentazioni che il dio denaro può loro procurare? In definitiva esistono persone degne di fare politica e servire il Paese in modo onesto e trasparente?

Noi stiamo cercando quelle persone! Perché il nostro progetto politico è imprescindibile da queste donne e questi uomini onesti (non sentite quanto il suono di questa parola echeggia rivoluzionario oggi?). Perché noi crediamo che esistano ancora in Italia donne e uomini di tal fatta. Perché se non ci fossero, non potremmo costruire il nostro movimento politico.

Un movimento politico che ha come ideale quello di permettere a tutti i lavoratori una vita priva di ricatti e umiliazioni. Di permettere insomma una vita degna di essere vissuta. Ed una cosa del genere è possibile solo eliminando definitivamente il lavoro precario!

Un movimento politico NUOVO, fatto da donne e uomini NUOVI, con un modo di agire completamente NUOVO (se nuovo si può dire pensare agli interessi e alle aspettative della comunità). Un movimento politico che vuole rifondare i diritti dei lavoratori, sempre più attaccati (vedi nuovo ddl sul lavoro) ma nello stesso tempo vuole anche mettere gli imprenditori in condizione di rimanere a produrre in Italia.

Un movimento politico che non avrà come proprio ideale il dio denaro ma sempre e solo gli interessi e lo sviluppo della comunità!

Se qualcuno di voi crede di essere una donna o un uomo del genere, si unisca a noi e combatta con noi per eliminare il lavoro precario in Italia. Vi stiamo aspettando.

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Lo staff di
Aboliamo Lavoro Precario

Cosa può fare un lavoratore precario?