mercoledì 15 giugno 2011

BRUNETTA HA RAGIONE



“Arrivederci, siete la peggiore Italia!”, queste le parole sconvolgenti che Renato Brunetta, ministro della Pubblica Amministrazione, ha rivolto stizzito a una giovane precaria che chiedeva di intervenire, durante un convegno per la giornata nazionale dell’innovazione, per porre l’attenzione ai problemi dei 230.000 precari (al 2009) della pubblica amministrazione (senza contare gli oltre 200.000 precari in forza alla scuola pubblica) e sul taglio, previsto dalla manovra correttiva dello scorso anno, di circa il 50% di tale forza lavoro.

Subito sono fioccate le critiche dal segretario nazionale del PD, da quello di Sinistra e Libertà, dell’IdV e soprattutto dalla CGIL e dal Nidil, il sindacato dei lavoratori atipici.

Ma noi che siamo l’unico e solo movimento che vuole cancellare veramente il lavoro precario, perché siamo noi stessi precari e siamo in larga maggioranza formato da precari, siamo convinti, e lo scriviamo a lettere cubitali, che

BRUNETTA HA RAGIONE! I PRECARI ITALIANI SONO LA PEGGIORE ITALIA MAI ESISTITA!

Ci fu un’Italia, troppi anni fa, che sognava una nazione migliore; dove il lavoro non era sfruttamento e dove il salario non era miseria ma adeguato a permettere una vita dignitosa e la possibilità di un futuro migliore alle nuove generazioni; un’Italia che non accettava i soprusi contrattuali e le angherie padronali. Un’Italia che non si limitò a sognarla questa nazione ma che combatté duramente per ottenerla; con lacrime e sangue e sacrifici e a volte con morti! Gli stessi che noi, senza esserne degni, celebriamo ogni anno nelle ricorrenze e nelle feste dei lavoratori.

Ma quest’Italia è svanita da tempo, insieme ai suoi uomini migliori, sostituita da una generazione inconsistente, impalpabile. Una generazione che ha permesso, senza colpo ferire, che il lavoro diventasse sinonimo di sfruttamento, incertezza e miseria. Un’Italia che non ha futuro e che non fa nulla per averne uno!

Quattro (4) milioni di lavoratori precari, in questa Italia di fango, che non sono capaci di unire la loro volontà per ridarsi un futuro. 4 milioni di individui egoisti, ognuno dei quali guarda al suo minuscolo orticello e non si accorge di essere cascato nella trappola del divide et impera. Sono infatti divisi e dominati (o meglio domati) dai media, dai partiti e dai sindacati (i cui uomini, gli stessi che si sono indignati alle parole di Brunetta, nel 1997 idearono e votarono il precariato) e dai poteri forti che controllano entrambi!

Al 3’e 45” del filmato dell’evento un precario grida: “Siamo noi la ricchezza di questo Paese, siamo noi che lavoriamo tutti i giorni”.

Sappiatelo tutti, non sono più i tempi per gridare o lamentarsi o indignarsi o protestare. Questi sono i tempi per agire oppure per morire sfruttati e in miseria e con noi anche i nostri figli a cui non potremo dare un futuro.

Sono tempi per unirsi tutti insieme. Precari ricercatori, precari giornalisti, precari docenti, precari delle forze armate, precari dell’amministrazione pubblica e precari che lavorano nel privato.

Unirsi con l’unico e solo scopo di cancellare il lavoro precario dall’ordinamento legislativo italiano. Unirsi per formare un movimento politico in modo che si possa portare una rappresentanza di lavoratori precari in Parlamento, cioè nell’unico luogo dove si fanno e si disfano le leggi, per abolire una volta per sempre il lavoro precario!

Dobbiamo smetterla di delegare questo lavoro ai partiti che ci prendono per il culo da oltre 15 anni, riempiendoci di false promesse in modo da utilizzarci come serbatoio di voti (e quanti voti!). Dobbiamo svegliarci e cominciare ad agire in prima persona. Abbiamo i numeri, ci manca solo la volontà.

Per questo vi chiediamo di unirvi a noi, che siamo precari esattamente come voi, e di da far crescere il nostro gruppo in modo che possa finalmente diventare un vero partito politico.

Iscrivetevi come attivisti cliccando sul logo in alto a destra di questo sito web e date forza al nostro, vostro, movimento; in modo che un domani, non lontano, si possa dire con cognizione di causa che Brunetta NON ha mai avuto ragione a dire che siamo la peggiore Italia esistita!

Grazie per l’attenzione

Lo staff di

Aboliamo il lavoro precario

domenica 12 giugno 2011

LE DOVUTE CONCLUSIONI

Per quale ragione il nostro movimento continua a promuovere la creazione di un partito politico formato in maggioranza da lavoratori precari, che miri a portare una sua rappresentanza in Parlamento in modo da appoggiare qualunque governo che come primo atto di legislatura elimini per sempre il precariato?

Cosa ci spinge a percorrere questo difficilissimo percorso atto a creare questa nuova formazione politica? Perché continuiamo da oltre un anno e mezzo a gridare con tutte le nostre forze ai precari d’Italia che l’unico modo per eliminare il lavoro precario è unirsi, formare tutti insieme un nostro partito e andare in Parlamento a cancellare il precariato? Cosa ci spinge a sobbarcarci lavoro, fatica, , insulti (a volte dagli stessi precari) e frustrazione varie?

Masochismo? Voglia di una poltrona in Parlamento? Manie di grandezza?

No, paura! Semplice paura, anzi terrore, di continuare a vivere tutta una vita da precari. Sfruttati, sottopagati, denigrati, senza diritti a cui aggrapparci, arrivare alla vecchiaia in miseria e non poter dare un futuro alla nostra famiglia, ai nostri figli. Questo ci spinge a sobbarcarci l’allucinante lavoro che stiamo facendo per raggiungere l’obiettivo di cui sopra.

Eppure ci sono tanti bei partiti alcuni dei quali sostengono di voler, anche loro, eliminare il lavoro precario. E allora perché non ci uniamo a questi o non li sosteniamo?

In verità l’abbiamo scritto mille e mille volte il perché. Ma per meglio far comprendere a tutti la nostra posizione rispetto ai partiti di tutti gli schieramenti, vi evidenziamo come questi non meritano nessuna fiducia men che meno quando parlano del bene comune e degli interessi dei cittadini italiani.

In questo momento si sta votando per i referendum e tutti noi sappiamo quanto è importante che si raggiunga il quorum e vincano i Sì per tutti e 4 i quesiti.

A fronte di questo, premesso che il centrodestra grazie al nano sessuale, è diventato un ricettacolo di servi idioti e vergogne umane che non hanno nemmeno il pudore di tacere (avendo consigliato a tutti gli italiani di non andare a votare) di fronte a due temi essenziali per la nostra nazione come il nucleare e l’acqua pubblica, di seguito alcune azioni (perché noi non giudichiamo rispetto alle parole) di alcuni tra i maggiori esponenti del centrosinistra:

Vendola e l’acqua : l’acquedotto pugliese può essere privatizzato

(senza contare i famosi 5 inceneritori della Marcegaglia, i 120 milioni di euro pubblici dati alla fondazione di Don Verzè per un ospedale misto privato senza gara d’appalto, il debito di 1 miliardo di euro alla sanità pugliese)

Bersani e l’acqua: quando ne chiedeva la privatizzazione

Bersani e il nucleare: quando ne proponeva il rilancio ( l’Espresso)

OGNUNO DI VOI TRAGGA LE DOVUTE CONCLUSIONI e comprenda il perché il nostro movimento per eliminare il lavoro precario non si rivolge ai partiti ma si fidia solo dei precari, cioè di coloro che il precariato lo subisce ogni giorno!

Grazie per l’attenzione

Lo staff di

Aboliamo il lavoro precario

Ps

Rispetto ai servi ignobili di cui oggi è piena la nostra povera nazione, in modo da comprendere meglio il fenomeno e svincolarsene, vi consigliamo di leggere (gratuitamente) il bellissimo trattato “DISCORSO DELLA SERVITU’ VOLONTARIA” di Étienne de La Boétie.

Se perciò servi non siete e pensate di ribellarvi a chi vi costringe alla miseria e allo sfruttamento, unitevi a noi e diventate nostri attivisti (cliccando sul pulsante in alto a destra del sito) in modo da aiutarci a dare libertà e futuro a tutti i lavoratori precari italiani.

Cosa può fare un lavoratore precario?