martedì 18 gennaio 2011

NOSTALGIA CANAGLIA

Il titolo della celebre canzone di Albano si confà perfettamente ai tempi che viviamo. Cos’è che ci lascia immutabili e incapaci di evolverci? Cos’è che ci consente di tollerare ogni male senza reazione alcuna? Cosa ci impedisce di creare il nuovo quando il vecchio è marcio e dannoso? La nostalgia.

Milioni di persone ogni giorno in questo Paese si lamentano dei partiti politici; del loro agire assolutamente irrispettoso del bene comune; dei loro uomini ormai tutti ladri, mistificatori e bugiardi; delle leggi vergognose da questi propugnate sempre a danno dei cittadini comuni e a favore d’interessi privati;

Milioni di persone inveiscono contro il partito che sostengono perché non segue più i valori di riferimento che l’area di appartenenza politica di questo partito dovrebbe seguire. Si arrabbiano perché il segretario nazionale di questo o quell’altro partito, magari, ha appoggiato le politiche ultraliberiste di quella o quell’altra multinazionale piuttosto che sostenere i diritti e gli interessi dei lavoratori. O magari perchè ha permesso politiche di cui hanno beneficiato solo i più ricchi a discapito dei più poveri. E via dicendo.

Ma, nonostante tutte queste lamentele, nonostante scandali, ruberie, povertà dilagante, disgregazione sociale, distruzione dei diritti basilari dei lavoratori, e chi più ne ha più ne metta; queste persone continuano imperterrite a votare sempre e solo lo stesso partito. Perché? Nostalgia!

Si bada cioè al contenitore e non al contenuto. E se il contenitore è una bandiera o un simbolo, meglio rimanere fedeli a questa bandiera o a quel simbolo piuttosto che cambiarlo nonostante il partito che alza questa bandiera o quel simbolo non segua più da decenni i valori da questi rappresentati. Meglio seguire sempre lo stesso leader nonostante vergogne grosse come macigni continuano imperterrite a travolgere la sua integrità. Meglio tutto il marcio possibile piuttosto che fare la fatica di cambiare, distruggendo anni di impegno, di fede nei valori, di fiducia verso il proprio partito.

Ma chi tradisce i valori? Chi cambia perché non li vede più rappresentati dal proprio partito o chi, avendone il potere, permette che non siano più rappresentati in questo partito? Chi tradisce la propria fede politica? Chi cambia voto o chi al vertice di un partito si vende al denaro e non agisce nell’interesse del popolo ma solo di coloro che l’hanno corrotto?

Cancellate ogni nostalgia. Smettetela di riferirvi con essa a bandiere o simboli politici che rappresentavano qualcosa solo tanto tempo fa. Oggi non rappresentano più nulla. Oggi usano questi simboli e queste bandiere, sfruttano cioè la vostra nostalgia, per rubarvi il voto e rimanere al potere in modo da continuare ad arraffare quanto più possibile.

Oggi bisogna sforzarsi di credere nel nuovo. Bisogna sforzarsi di creare questo nuovo. Perché solo resettando completamente questo stato di cose con qualcosa di nuovo, possiamo sperare di uscire fuori dal pantano in cui da decenni è caduta questa nazione con i suoi cittadini.

Noi siamo il nuovo! Il lavoro e la difesa dei diritti dei lavoratori sono i nostri ideali più saldi! Noi soli vogliamo cancellare il lavoro precario, perché noi siamo lavoratori precari. Noi soli possiamo veramente fare una politica priva di contrapposizioni ideologiche e sempre a favore degli interessi generali del popolo, perché noi siamo il popolo. Noi soli possiamo avvicinare l’imprenditore e l’operaio e difendere l’interesse di uno e i diritti dell’altro, perché pensiamo che una politica del lavoro più vicina ai bisogni degli imprenditori e ai diritti dei lavoratori sia possibile. Noi soli vogliamo drasticamente diminuire i compensi ai politici tutti e il finanziamento pubblico ai partiti, perché non siamo politici di professione. Noi soli vogliamo fare una politica di controllo all’evasione fiscale perché noi paghiamo le tasse e pretendiamo che i servizi resi dallo Stato funzionino ottimamente. Noi soli siamo l’unica possibilità che ha questa nazione per rinascere.

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Grazie per l’attenzione

Lo staff di

Aboliamo il lavoro precario

Cosa può fare un lavoratore precario?