domenica 6 febbraio 2011

UNO SPORT INUTILE

C’è una sorta di sport che si è andato ad affermare nel corso degli ultimi 15 anni in questa nazione. Uno sport praticato da sempre più gente di ogni estrazione sociale e di ogni credo politico. Il successo della sua diffusione lo si deve probabilmente alla semplicità di attuazione, al basso costo degli attrezzi necessari ad espletarlo e non ultimo alla possibilità di praticarlo senza nessun precedente allenamento.

Inoltre questa disciplina pare ultimamente abbia avuto un notevole successo sopratutto tra i nostri VIP: scrittori, registi, comici, attori, giornalisti, presentatori, cantanti e chi più ne ha, più ne metta, fanno a gara per mostrarsi in pubblico mentre la esercitano.
Stiamo parlando della poco impegnativa disciplina del manifestare.
Manifestare è bello, manifestare è semplice e soprattutto manifestare non costa nulla. Né obblighi, né fatica, né lavoro.

C’è una legge del nano pelato che non ti va giù? Organizza una manifestazione e potrai condividere la tua rabbia e sfogare le tue frustrazioni insieme a tante altre persone.

La sinistra non si comporta più da sinistra? Partecipa ad una manifestazione e potrai conoscere altre migliaia di delusi come te.

Gli industriali vogliono cancellare i diritti dei lavoratori e riportarli all’800? Scendi in piazza a manifestare e potrai gridare slogan d’effetto tra le vie della tua città.

Ma dopo? Dopo queste manifestazioni, dopo i bei discorsi, dopo gli applausi e le grida, dopo i cortei e le bandiere, dopo i palchi, le agende rosse, i popoli viola, i girotondi, dopo i VDay e i NoDay, dopo tutti i propositi buoni che vengono urlati alla gente, cosa rimane?

In verità non rimane altro che una piazza vuota e qualche bandiera strappata per le strade o nei pala-sponsorizzati usati per raccogliere i manifestanti. In realtà non rimane nulla e nulla viene cambiato; ed infatti dopo ogni manifestazione tutto ritorna come prima:

il nano pelato continua a governare a fare le leggi che vuole e a trattare le donne come prostitute, la sinistra continua a stringere l’occhio al centro e a fregarsene di ciò che pensa la sua base elettorale e gli industriali continuano a trattare i lavoratori come schiavi costringendoli a turni sempre più massacranti.

Ma nonostante questo, lo sport continua indefesso a mietere vittime tra VIP e non VIP (vedi manifestazione di Eco e Saviano e prossima manifestazione di Santoro e Travaglio).

Non si vuole comprendere che oggi non è più tempo di manifestare. Oggi i tempi tristissimi che viviamo ci costringono ad agire. Oggi è tempo di creare un’alternativa politica che permetta agli italiani di votare senza più tapparsi il naso. Perché senza una proposta di alternativa le manifestazioni non servono assolutamente a nulla se non a far vedere quanto siano bravi coloro che le organizzano.

Perché, ripetiamo, manifestare non costa nulla mentre creare l’alternativa è faticoso e impegnativo. Per costruire l’alternativa ci vuole fiducia nella gente che ti circonda, costanza e perseveranza. Ci vuole lavoro e sacrificio. Assoluta onestà e trasparenza. Ma oggi chi è capace di esprimere questi valori? Le nuove generazioni forse? Impegnate come sono a cazzeggiare su internet, o le generazioni passate? Arroccate nelle loro ideologie ultracentenarie? Chi è capace di creare il nuovo? Un nuovo buono e utile a far uscire il Paese dall’impasse in cui è sempre più mortalmente incastrato?

Noi abbiamo deciso di agire. Noi abbiamo deciso di non avere paura di lavorare e faticare e sudare per crearla questa alternativa. Non ci illudiamo. Ci vorrà del tempo e il percorso per realizzare questo nuovo partito non sarà facile ma durissimo. Ma non possiamo fare altrimenti. Perché se non avessimo deciso di crearlo questo nuovo saremmo costretti a dare il voto a chi ha inventato il lavoro precario e attuato l’indulto. A chi si è fatto il suo partitino facendo campagna elettorale contro gli inceneritori e poi avallandone ben 5 nella regione dove è presidente. Saremmo costretti a dare il voto a partiti che candidano mafiosi e camorristi. Che mettono il profitto sopra la dignità dell’uomo. Che gestiscono il potere come fossero sovrani settecenteschi. E noi tutto ciò fortissimamente non lo vogliamo.

Ecco perché continueremo assiduamente a lavorare per unire i lavoratori precari, e non, in questo nuovo movimento, affinché possa diventare prima possibile un partito che abbia la possibilità di andare in Parlamento e combattere per cancellare il lavoro precario e fare una nuova politica più vicina ai reali bisogni dei cittadini. E questo perché noi siamo lavoratori precari e noi siamo semplici cittadini.

Se vuoi essere dei nostri, se anche tu, insieme a noi, vuoi dare vita a questa alternativa, clicca qui, e una volta dentro ACCEDI NELL'AREA PUBBLICA e AGGIUNGI i tuoi dati al nostro database. Se invece credi che il nostro percorso sia troppo difficile, laborioso e faticoso, non ti rimane che organizzare una bella manifestazione!

Grazie per l’attenzione
Lo staff di
Aboliamo il lavoro precario
http://aboliamolavoroprecario.blogspot.com

Cosa può fare un lavoratore precario?