venerdì 23 aprile 2010

CERCASI AGRICOLTORI

La settimana scorsa abbiamo chiesto di abbandonare il nostro gruppo Facebook ai membri che sostenessero altri partiti, di qualunque schieramento essi fossero.

A questa richiesta molti membri del gruppo hanno protestato e si sono indignati scrivendo diversi post nella bacheca del gruppo e girandoci varie accuse (che potete ancora leggere). Accuse a cui noi abbiamo prontamente risposto, anche in maniera piuttosto forte, con questioni che avevamo già trattato diverse volte nel nostro blog (post che vengono ogni volta girati via e-mail al gruppo e che non è colpa nostra se i membri non leggono).

Premesso che rispettiamo le opinioni di tutti (anzi siamo anche abbastanza contenti di aver sollevato il problema e di aver finalmente assistito alle opinioni di diversi membri tra cui molti “dormienti”), ribadiamo come sia assolutamente improduttivo in un gruppo che vuole eliminare il precariato a livello politico, quale il nostro, avere nel suo interno persone che sono ancora legate ai partiti tradizionali, che noi contrastiamo fortemente proprio perché, come già espresso moltissime volte, sono questi stessi partiti (e sono proprio tutti) che hanno contribuito a creare il precariato e ancora permettono che esso distrugga le vite di moltissimi lavoratori.

Una delle nostre primissime richieste (inclusa anche nel manifesto del nostro movimento) era quella infatti di non votare i partiti tradizionali e di non sostenerli in alcun modo, perché così facendo consentiamo loro di mantenere il potere e fino a quando essi manterranno il potere sarà impossibile eliminare il precariato e questo è un dato di fatto incontrovertibile.

Come non si può essere animalisti e nello stesso tempo andare a caccia o essere vegetariani e mangiare carne o essere religiosi e bestemmiare ogni giorno, così non si può sostenere un qualsiasi altro partito e il nostro movimento insieme, mettere cioè un piede contemporaneamente in due scarpe diverse.

Non abbiamo nessuna intenzione di creare l’ennesimo partitino di sinistra o destra o centro. Il nostro progetto non è ideologico. Il lavoro, come tantissimi altri problemi, è troppo importante per poter essere rinchiuso in un’area ideologica. Non esistono lavoratori precari di destra, sinistra o centro; esistono solo lavoratori precari sfruttati e umiliati e a noi non interessa a quale area ideologica essi guardano; a noi interessa solo liberarli da questa schiavitù e per poterlo fare abbiamo necessità che ci sostengano completamente.

Alcuni membri ci hanno così scritto che avrebbero votato e smesso di votare/sostenere gli altri partiti solo quando il nostro partito fosse nato e si fosse proposto alle elezioni. Il ragionamento non fa una piega. Il problema è che per fare nascere questo nuovo movimento politico abbiamo bisogno di attivisti, di gente che lavori con noi per renderlo attivo e presente all’interno del territorio italiano.

Bisogna sempre tenere presente l’origine di questo nostro lavoro. Noi stiamo lavorando a questo progetto politico che riunisca in un unico movimento i lavoratori precari e tutti gli altri che vorranno darci fiducia semplicemente perché è l’unico modo che abbiamo per eliminare il lavoro precario in Italia. Se qualsiasi altro partito avesse già agito, o avessimo la certezza che agisse in futuro, in tal senso ci saremmo evitati di sobbarcarci questo onerosissimo impegno. Questo dobbiamo sempre tenerlo a mente. Non ci siamo impegnati per le poltrone o per cariche di potere o per qualche posto in qualche amministrazione comunale, provinciale o regionale o per fare nostri i privilegi della casta. Ci siamo impegnati contro il lavoro precario , e se ce ne sarà data la possibilità per tanto altro, semplicemente perché è l’unica speranza che ci rimane per non morire precari e questo perché noi stessi siamo precari e viviamo il precariato sulla nostra pelle come tutti gli altri lavoratori a cui ci riferiamo.

In un post abbiamo paragonato il nostro progetto ad un bel terreno fertile dove sicuramente cresceranno tante piante che daranno tanti bei frutti con cui potremo sostenere tanti lavoratori. Sappiamo già che questi frutti in futuro avranno tantissimi compratori, ma oggi più che di compratori questo progetto ha necessità di agricoltori! Ha bisogno di chi lo ara, di chi lo semina e di chi raccoglie i frutti e li distribuisca.
Oggi la maggior parte della gente dice:"Tranquilli, io vi comprerò i frutti che produrrete". Ma come facciamo a produrre questi frutti se non ci sono abbastanza persone disposte a farli crescere?

Per questo esortiamo ancora una volta tutti i membri del gruppo che volessero partecipare attivamente sul loro territorio a questo progetto politico ad unirsi a noi. Per farlo clicca qui, e una volta dentro ACCEDI NELL'AREA PUBBLICA e AGGIUNGI i tuoi dati al nostro database. Ti aggiorneremo così sulle nostre iniziative e sul percorso che ci porterà a diventare un vero e proprio partito.

Grazie per l’attenzione

Lo staff di
Aboliamo il Lavoro Precario
aboliamolavoroprecario@gmail.com

Cosa può fare un lavoratore precario?