Diversi utenti iscritti al nostro gruppo Facebook, ci chiedono quale sia la nostra posizione su temi etici e morali quali matrimonio omosessuale, testamento biologico, coppie di fatto , eutanasia, crocifisso nelle scuole, aborto, ecc. ecc.
Ci aspettavamo che prima o poi si sarebbe giunti a questo. Perché questi temi fanno parte della politica; o meglio vengono appositamente strumentalizzati dalla politica in modo da far credere all’elettorato che ancora esistano delle differenze importanti tra gli schieramenti opposti.
Ma, vi chiediamo, si possono obbligare le persone che fanno parte di un partito ad essere credenti oppure no? Si può chiedere a queste persone di essere tutti a favore dell’eutanasia o no? E la stessa cosa per l’aborto, per il matrimonio omosessuale, le coppie di fatto, ecc. ecc? Può una singola persona far parte di un gruppo e rivedersi in questo gruppo, solo se risponde sì o no a tutte queste domande?
Potremmo farlo. A norma di logica una volta costituito il partito potremmo votare a maggioranza su ogni argomento e imporre il risultato a tutti, come fanno gli altri partiti. Ma poi sarebbe agire come a suo tempo fecero i marxisti che imposero l’ateismo di stato mentre moltissimi russi comunisti continuavano a tenere le croci nascoste sotto i letti e a pregare quando nessuno li guardava. O anche come agirono i conquistadores spagnoli che imposero il cristianesimo alle popolazioni indigene, di quella che poi divenne l’America Latina, e la morte a chi non si convertiva.
Proprio per questo, noi tutti, non possiamo agire in questo modo. Tutte queste decisioni sono troppo intime per essere imposte dall'alto e chi lo fa impone un ricatto (che è poi quello solito della poltrona sicura e dei soldi che ne derivano; cioè se tu non sei d’accordo con questa linea, perché così hanno deciso i segretari di partito, o anche la maggioranza del partito, io non ti metto in lista). Inoltre può chi certe esperienze non le ha vissute imporre il suo parere a chi invece le ha vissute o le vive ogni giorno? Quale diritto abbiamo di parlare a favore o contro l’eutanasia se non sappiamo nemmeno cosa significa avere un malato terminale a casa? O essere innamorati di una persona dello stesso sesso e voler uguagliare i propri diritti a quelli delle coppie eterosessuali? O ancora che diritto abbiamo nell’imporre una scelta a una donna che vuole abortire o una donna che vuole a tutti i costi far nascere il suo bambino anche se, ad esempio, malato?
Queste scelte non si possono imporre a maggioranza. Perché fanno parte della sfera di coscienza più intima dell'individuo e imporle significherebbe certamente andare a ledere i diritti di scelta di ogni singola persona che fa parte del nostro movimento. Significherebbe inoltre creare sicure divisioni all’interno del partito. E noi questo non lo vogliamo perché crediamo che si possa essere tutti uniti per una battaglia, cioè per l'abolizione del lavoro precario, ma ognuno con le proprie idee in merito a tanti altri temi.
Essere pro o contro questi argomenti, che riteniamo comunque importanti, è una decisione che lasceremo alla coscienza di ogni iscritto al futuro partito, con la raccomandazione di stare attenti a non farsi manipolare.
Stare molto attenti a non cadere nel tranello delle divisioni tra coloro che sono per una decisione e quelli che sono per un’altra. Perché certamente questi tranelli, se e quando ci trasformeremo in forza politica, verranno attuati in continuazione. Ricordatevi infatti che è molto più semplice distruggere un movimento politico se questo è diviso piuttosto che combattere una forza coesa. Perchè dividerci sarà la prima cosa che gli avversari tenteranno di fare contro il nostro partito. E dopo aver fatto questo potranno distruggerci senza problemi. Divide et impera. Dividi e domina. Questo è l’agire quotidiano delle lobby, dei poteri forti, per controllare il popolo, il suo dissenso e i suoi partiti.
Ma noi non possiamo cascarci perché l’argomento che più ci interessa ci tiene uniti e indivisibili. Perché l’abolizione del lavoro precario, l’imprescindibile scopo del nostro progetto politico, è il collante del nostro movimento. Ed è a quello che dobbiamo riferirci ogni qual volta incontreremo sulla nostra strada un tema che potrà dividerci. Perché noi non siamo infatti il partito pro aborto o contro aborto, pro eutanasia o contro eutanasia, pro crocifisso o contro crocifisso; noi siamo il partito che vuole cancellare una volta per sempre il precariato dall’ordinamento legislativo italiano ed è per questo che dobbiamo lottare tutti uniti!
Lo staff di
Aboliamo Lavoro Precario
aboliamolavoroprecario@gmail.com
Ci aspettavamo che prima o poi si sarebbe giunti a questo. Perché questi temi fanno parte della politica; o meglio vengono appositamente strumentalizzati dalla politica in modo da far credere all’elettorato che ancora esistano delle differenze importanti tra gli schieramenti opposti.
Ma, vi chiediamo, si possono obbligare le persone che fanno parte di un partito ad essere credenti oppure no? Si può chiedere a queste persone di essere tutti a favore dell’eutanasia o no? E la stessa cosa per l’aborto, per il matrimonio omosessuale, le coppie di fatto, ecc. ecc? Può una singola persona far parte di un gruppo e rivedersi in questo gruppo, solo se risponde sì o no a tutte queste domande?
Potremmo farlo. A norma di logica una volta costituito il partito potremmo votare a maggioranza su ogni argomento e imporre il risultato a tutti, come fanno gli altri partiti. Ma poi sarebbe agire come a suo tempo fecero i marxisti che imposero l’ateismo di stato mentre moltissimi russi comunisti continuavano a tenere le croci nascoste sotto i letti e a pregare quando nessuno li guardava. O anche come agirono i conquistadores spagnoli che imposero il cristianesimo alle popolazioni indigene, di quella che poi divenne l’America Latina, e la morte a chi non si convertiva.
Proprio per questo, noi tutti, non possiamo agire in questo modo. Tutte queste decisioni sono troppo intime per essere imposte dall'alto e chi lo fa impone un ricatto (che è poi quello solito della poltrona sicura e dei soldi che ne derivano; cioè se tu non sei d’accordo con questa linea, perché così hanno deciso i segretari di partito, o anche la maggioranza del partito, io non ti metto in lista). Inoltre può chi certe esperienze non le ha vissute imporre il suo parere a chi invece le ha vissute o le vive ogni giorno? Quale diritto abbiamo di parlare a favore o contro l’eutanasia se non sappiamo nemmeno cosa significa avere un malato terminale a casa? O essere innamorati di una persona dello stesso sesso e voler uguagliare i propri diritti a quelli delle coppie eterosessuali? O ancora che diritto abbiamo nell’imporre una scelta a una donna che vuole abortire o una donna che vuole a tutti i costi far nascere il suo bambino anche se, ad esempio, malato?
Queste scelte non si possono imporre a maggioranza. Perché fanno parte della sfera di coscienza più intima dell'individuo e imporle significherebbe certamente andare a ledere i diritti di scelta di ogni singola persona che fa parte del nostro movimento. Significherebbe inoltre creare sicure divisioni all’interno del partito. E noi questo non lo vogliamo perché crediamo che si possa essere tutti uniti per una battaglia, cioè per l'abolizione del lavoro precario, ma ognuno con le proprie idee in merito a tanti altri temi.
Essere pro o contro questi argomenti, che riteniamo comunque importanti, è una decisione che lasceremo alla coscienza di ogni iscritto al futuro partito, con la raccomandazione di stare attenti a non farsi manipolare.
Stare molto attenti a non cadere nel tranello delle divisioni tra coloro che sono per una decisione e quelli che sono per un’altra. Perché certamente questi tranelli, se e quando ci trasformeremo in forza politica, verranno attuati in continuazione. Ricordatevi infatti che è molto più semplice distruggere un movimento politico se questo è diviso piuttosto che combattere una forza coesa. Perchè dividerci sarà la prima cosa che gli avversari tenteranno di fare contro il nostro partito. E dopo aver fatto questo potranno distruggerci senza problemi. Divide et impera. Dividi e domina. Questo è l’agire quotidiano delle lobby, dei poteri forti, per controllare il popolo, il suo dissenso e i suoi partiti.
Ma noi non possiamo cascarci perché l’argomento che più ci interessa ci tiene uniti e indivisibili. Perché l’abolizione del lavoro precario, l’imprescindibile scopo del nostro progetto politico, è il collante del nostro movimento. Ed è a quello che dobbiamo riferirci ogni qual volta incontreremo sulla nostra strada un tema che potrà dividerci. Perché noi non siamo infatti il partito pro aborto o contro aborto, pro eutanasia o contro eutanasia, pro crocifisso o contro crocifisso; noi siamo il partito che vuole cancellare una volta per sempre il precariato dall’ordinamento legislativo italiano ed è per questo che dobbiamo lottare tutti uniti!
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Grazie per l’attenzioneLo staff di
Aboliamo Lavoro Precario
aboliamolavoroprecario@gmail.com
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