Che cos’è lo Stato? Per definizione uno Stato è l’insieme del territorio, del popolo e dell’apparato.
Chiediamoci ora che cos’è il popolo: sempre per definizione il popolo è l’insieme di cittadini che risiedono all’interno del territorio gestito dall’apparato (politico).
Si noti che la parola "cittadino” fu introdotta durante la rivoluzione francese in sostituzione della parola "suddito" per sottolineare che gli appartenenti alla comunità statale non hanno solo doveri ma anche diritti nei confronti dello Stato.
Ma uno dei diritti fondamentali del cittadino non è forse, nei limiti del buon senso e del possibile, rendere visibile la propria volontà e realizzarla se coincidente con quella della maggioranza di tutti gli altri cittadini?
Tralasciamo un attimo questo aspetto e parliamo di precariato. Se chiediamo ai lavoratori precari e agli italiani tutti se il lavoro precario, con tutte le problematiche insite in esso (che è inutile citare visto che le viviamo ogni giorno sulla nostra pelle), sia una buona cosa oppure sia da abolire, certamente questi risponderanno in massa per l’abolizione.
Ciò significa che la maggioranza dei lavoratori e degli italiani tutti vorrebbero cancellare il precariato e al più presto ripristinati i diritti dei lavoratori. Riflettiamo ora su questa volontà negata.
In uno Stato di diritto, come dovrebbe essere il nostro, l’apparato politico dovrebbe cercare nei limiti del possibile di trasformare in realtà la volontà della maggioranza dei cittadini e di logica quando non lo fa, i cittadini dovrebbero agire di conseguenza dirigendo il proprio voto in modo che qualcun altro possa realizzare questa volontà. Questo modo di agire viene chiamato Democrazia (Governo del popolo. Dal greco: demos – popolo e cratos – potere).
Se questo è vero nel nostro Paese c’è qualcosa che non quadra visto che, nonostante questa fondamentale volontà negata, la maggioranza dei cittadini continua imperterrita a votare e sostenere proprio coloro che NON vogliono rendere realizzata la loro volontà.
Com’è possibile? Cosa impedisce ai cittadini di cambiare questo “modus agendi”? Perché sembra impossibile realizzare la volontà della maggioranza e anzi spesso, nel nostro Paese, viene resa concreta la volontà di una ristretta minoranza (lobby affaristiche, gruppi di potere economico, ecc.)?
In primis questo è possibile perché la maggior parte degli italiani non ha ancora ben compreso come funziona la democrazia. A fronte di questo l’apparato politico negli anni si è sempre più distanziato dal vivere quotidiano e dai problemi dei cittadini comuni e col tempo si è quasi trasformato in una oligarchia/monarchia con l'unico pensiero ad auto sostenersi e a incamerare quanto più potere e denaro possibile. E tale denaro viene appunto girato ad essi dai gruppi di potere, detti poteri forti (gruppi bancari, industrie, lobby varie, ecc.); ed è per questo che spesso la volontà che i politici realizzano è proprio quella di questi gruppi e non quella dei cittadini.
Un altro metodo per circuire i cittadini molto in voga negli ultimi decenni è usare i media in modo da stravolgere la realtà è far credere ai fruitori (cioè al popolo) che è bene fare certe cose piuttosto che altre. Come già negli anni 60 andava dichiarando Marshall Mcluhan (grande teorico della comunicazione globale): “è il mezzo tecnologico che determina i caratteri strutturali della comunicazione e produce effetti pervasivi sull'immaginario collettivo, indipendentemente dai contenuti dell'informazione di volta in volta veicolata. Di qui, la sua celebre tesi secondo cui "il mezzo è il messaggio". Che in parole povere significa che la realtà non è più quella che ci circonda ma quella che viene trasmessa attraverso i media.
E i media trasmettono una realtà “immaginaria” (perdonateci il gioco di parole) dove i bisogni, che vengono assuefatti e fatti propri dal fruitore (cioè da colui che utilizza, che guarda, il mezzo di comunicazione) sono perlopiù i bisogni dei poteri forti. In pratica si fa in modo di far credere al popolo che necessita di alcune cose (riforme, leggi, ecc.) che nella realtà non hanno nulla a che vedere con i suoi bisogni reali. Succederà così che il popolo voterà coloro che promettono di realizzare tali bisogni senza comprendere che non vanno a vantaggio dell’intera comunità ma solo a gruppi ristretti di potere. Gli stessi gruppi che ovviamente controllano i media.
E’ il caso, tra i vari, del lavoro precario, dove si è talmente insistito sul bisogno di flessibilità nell’economia moderna da far credere alla gente, e soprattutto ai più giovani, che l’unico modo per impedire il perdurare di una crisi e sostenere l’economia è appunto estendere il lavoro precario con la conseguente diminuzione se non addirittura cancellazione dei basilari diritti dei lavoratori. Così assistiamo al triste fenomeno per cui molti lavoratori precari difendono il lavoro precario. Come abbiamo scritto più volte in precedenti post, schiavi felici di essere schivai, perché così gli hanno inculcato i media nonostante l’enorme malessere che tale condizione provoca nella vita reale.
Oggi però il gioco e scoperto e grazie a internet, il meno controllabile di tutti i media, è possibile fare informazione vera senza la necessità o quasi di capitali (attraverso i quali si controllano i media tradizionali). Per quanto siano tristi i tempi, oggi, grazie ad internet, abbiamo la possibilità di contare le singole volontà e costatare se fanno maggioranza e agire di conseguenza.
E’ ciò che stiamo cercando di fare noi con il nostro progetto politico. Contare tutti i lavoratori precari e non che vogliono cancellare definitivamente il lavoro precario in Italia, unirli in un gruppo politico, fatto da tutti quanti insieme (e non controllato dai poteri forti), e andare in Parlamento per legiferare a vantaggio di tutti i lavoratori e soprattutto per eliminare una volta per sempre il lavoro precario.
E’ venuto perciò il tempo di riappropriarci della nostra VOLONTA’ E RENDERLA REALIZZABILE! E’ tempo di rendere veramente e letteralmente democratico questo Paese, cioè ridare al popolo il potere e il governo dello Stato. E questo semplicemente perché ciò che vogliamo fare noi, cioè eliminare il lavoro precario, lo vuole la maggioranza degli italiani, lo vuole il popolo. Necessitano solo due cose fondamentali per realizzare tutto questo: CONSAPEVOLEZZA e VOLONTA’. Consapevolezza di essere maggioranza e volontà di rendere realizzati i propri bisogni. Come spesso diciamo BASTA CREDERCI!
Grazie per l’attenzione
Lo staff di
Aboliamo Lavoro Precario
Ps
Abbiamo realizzato un’intervista al Prof. Luciano Gallino, uno dei più grandi sociologi italiani, che più volte nei suoi lavori si è espresso contro la flessibilità ed il lavoro precario. Vi consigliamo di ascoltarla e anche di guardare su Youtube tutti i video a lui collegati. Vi aprirà la mente (e il cielo solo sa quanto ne abbiamo bisogno oggi).
Cazzo è anti costituzionale una legge sul precariato lo volete capire!!! questi buffoni che governano l'italia devono capire che chi di legge ferisce di legge deve perire.
RispondiEliminaCon un partito nazionale non si risolve la questione.. la questione quando non c'è legge la si risolve diversamente.
Se la costituzione non è rispettata da i partiti di governo e opposizione, perché cazzo , dovete fare un partito riconosciuto? Se i lavoratori che voi chiedete adesione non sono riconosciuti ? come cazzo e questa e la terza volta, dei lavoratori precari dovrebbero fare un partito pe farsi riconoscere da chi proprio attraverso partiti fanno della costituzione quello che gli pare.
Ma vi state bevendo il cervello invece di bere il loro?
Non bisogna battersi in campo aperto con leggi volute da partiti oramai fuori legge.. questo era il modo di combattere di altri tempi quando i partiti rispettavano la costituzione e non puntavano la rivoltella alla testa dei lavoratori.