Noi non scriviamo libri sul precariato. Noi non facciamo cortei contro precariato. Noi non organizziamo manifestazioni sul precariato. Noi siamo precari e viviamo il precariato sulla nostra pelle ogni maledetto giorno e ci siamo rotti i coglioni di sentire chi grida allo scandalo del precariato e non fa nulla per eliminarlo veramente. Ci siamo rotti i coglioni di questi politici senza vergogna che vogliono sfruttare i voti dei lavoratori precari quando gridano nelle piazze che vogliono abolire il precariato ma poi una volta eletti dimenticano la loro promesse come se nulla fosse.
Dove erano i Vendola, i Ferrero i Di Pietro che gridano oggi nelle piazze italiane contro il precariato, quando fu approvata la legge 167 del 1997 dal governo Prodi (centrosinistra, sigh!)? Non erano forse parte di quello stesso governo? Non sosteneva forse Rifondazione Comunista, anche se esternamente, il primo governo Prodi, come l’Italia dei Valori? Si dimisero in massa, forse, quando fu approvata la prima legge che rendeva il lavoro interinale possibile in Italia? Fecero forse cadere il governo? Protestarono dai loro scranni dorati?
Un cazzo di nulla! Questo fecero. E oggi a distanza di 13 anni sono ancora lì e osano gridare contro il lavoro precario e promettere di abolirlo, loro stessi che l’hanno creato. Tutta scena per mantenere i loro privilegi di casta grazie al voto dei lavoratori precari.
E i lavoratori precari in massa ci cascano. Ci credono e abboccano come degli stupidi e così facendo sostengono chi li ha resi schiavi e sono felici per questo. Sperano in una promessa che nel loro intimo sanno benissimo che questi nuovi guru non potranno mantenere. Perché chiedetegli a questi pentiti del lavoro precario, se una volta al governo s’impegneranno, pena la caduta stessa del governo di cui fanno parte, ad abolire veramente il lavoro precario. Chiedetegli se una volta al governo, se la coalizione di cui fanno parte non abolisse subito il lavoro precario, se saranno capaci di dimettersi e di far dimettere dai loro incarichi tutti i loro amministratori comunali regionali e provinciali. Chiedete a questi presidenti di partito se per loro l’abolizione del lavoro precario rappresenta la prima indiscutibile azione da compiere se e quando al governo. Chiedetegli se l’abolizione del precariato viene prima dei loro stipendi di lusso, dei loro privilegi da casta! Chiedeteglielo e quando vi risponderanno guardateli negli occhi per vedere quando vi mentiranno, perché vi mentiranno come hanno già fatto e come continuano a fare ogni giorno.
E se i lavoratori precari di sinistra abboccano alla lenza di questi avvoltoi, quelli di destra non sono da meno. Non esiste un partito di centro destra, che sia uno, che abbia una volta sola sussurrato, bisbigliato, pensato di abolire il lavoratore precario. E nonostante questo moltissimi lavoratori anche precari li votano.
E i leghisti nemmeno immaginano cosa il loro ministro preferito, Maroni, nel 2003 con il secondo governo Berlusconi è stato capace di ideare. La famigerata legge 30 che impone a tutti noi un lavoro precario assolutamente deregolamentato e iper-flessibile, senza nessuna protezione sociale al lavoratore che perde il lavoro. E oggi questo governo senza vergogna osa addirittura far approvare una legge che permette l’arbitrato invece del giudice nelle controversie di lavoro e concede al massimo un risarcimento ai lavoratori precari che citano in giudizio la loro azienda per obbligarla a farsi assumere, come la legge precedente permetteva, perché trattati per anni con un contratto illegale.
Idioti! Al centro destra come al centro sinistra! Schiavi felici di essere schiavi. Non meritate un lavoro normale. Non meritate una famiglia normale, non meritate una vita normale. Voi meritate il precariato e tutte le umiliazioni che questo comporta! Vi meritate la povertà e la schiavitù! Ma noi, e tutti coloro che non cedono alle lusinghe dei partiti, non possiamo subire il precariato per colpa vostra. Non più!
Oggi è venuto il tempo di reagire una volta per tutte contro questo modo di pensare la politica. Basta destra, basta sinistra. Basta politica delle menzogne e delle false promesse.
Noi siamo lavoratori precari e solo noi e nessun altro potrà abolire una volta per sempre quest’abominio. E per questo abbiamo deciso di creare un partito politico formato da lavoratori precari che mandi i suoi rappresentanti in Parlamento a fare questo. Perché a noi solo questo sta a cuore. No posti in regione, in comune in provincia. No privilegi della casta. No stipendi milionari.
A noi interessa solamente eliminare il lavoro precario e voi tutti o siete con noi o siete contro di noi. Perché non puoi dire di volere eliminare il precariato e poi sostenere un altro partito. Noi non accettiamo più questo modo di agire. O sostenete noi, cioè voi stessi e la lotta contro il precariato, oppure sostenete quelli che hanno fatto le leggi che vi hanno reso schiavi e che ora dicono di volervi liberare solo per fottervi i voti!
Per questo chiediamo a tutti coloro hanno deciso di sostenerci per abolire il lavoro precario di smetterla di appoggiare altri partiti oppure di cancellarsi dal nostro gruppo. Non abbiamo bisogno di gente di tal fatta!
Non accetteremo mai più spot elettorali di altri partiti, di destra come di sinistra. Non accetteremo mai più commenti che pubblicizzano altri partiti. Se veramente vi sta a cuore l’eliminazione del lavoro precario, allora gli unici che dovete sostenere siamo noi e basta. E se volete sostenerci sul serio fate in modo che la gente che vi sta vicino, precari e non, sappia di noi e conosca ciò che vogliamo fare perché i tempi sono maturi per fondare il partito e per iniziare a crescere in modo da rendere reale una volta per tutte la cosa che più ci sta a cuore, l’eliminazione del lavoro precario.
Per unirti a noi clicca qui, e una volta dentro ACCEDI NELL'AREA PUBBLICA e AGGIUNGI i tuoi dati al nostro database. Ti aggiorneremo così sulle nostre iniziative e sul percorso che ci porterà a diventare un vero e proprio partito.
Grazie per l’attenzione
Lo Staff di
Aboliamo Lavoro Precario
http://aboliamolavoroprecario.blogspot.com
vorrei condividere la mia sensazione di rimbecillita impotenza, provata venerdì scorso, sentendo con le mie orecchie, guardando con i miei occhi e soprattutto, avendo tra le mani una telecamera che in quel momento non ho avuto il coraggio o la prontezza di accendere...(visto anche che mi avrebbe provocato l'immediata sospenzione dal mio già miserrimo contratto di lavoro a tempo determinato) ebbene...davanti a me, senza ritegno, il settantenne giornalista che accompagnavo per un'intervista forniva nome e congnome di una ragazza ad un assessore romano (e alla relativa segretaria che prendeva nota degli estratti anagrafici) per partecipare e, con tutta probabilità vincere, il concorso indetto dal comune di Roma (al quale io stessa sto presentando domanda e versando l'obolo di iscrizione) come operatore culturale... CHE SCHIFO, MISERA ITALIA, POVERI NOI PRECARI LAUREATI IPERQUALIFICATI E SOTTOPAGATI (se 550€ al mese vi sembrano troppi....!!!)
RispondiEliminaLa vergogna non ha mai fine, in questo Paese. Peccato veramente, perché se avessi avuto una telecamera, si sarebbe potuta fare una bella denuncia. Però tu puoi sempre segnalare questa situazione alle autorità competenti e dare il nome della candidata che vincerà il concorso in modo che poi se lo vince senza i requisiti si può ricorrere al tar e far annullare il concorso.
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