sabato 1 maggio 2010

NOI SIAMO LA VERGOGNA DEL PRIMO MAGGIO

Oggi è il primo maggio. Molti lavoratori lo festeggiano ma pochi ancora ne conoscono il vero significato.

Il primo maggio è il ricordo delle manifestazioni soppresse nel sangue dei lavoratori di Chicago del 1886.

Il primo maggio è l’idea della Seconda internazionale di Parigi del 20 luglio del 1889 di una grande manifestazione unitaria da tenersi in tutto il mondo da tutti i lavoratori del mondo contemporaneamente.

Il primo maggio in Italia è il 1947 con la strage di Portella della Ginestra in cui gli uomini di Salvatore Giuliano sparano sulla folla durante il comizio.

Il primo maggio è stato lacrime e sangue di tutti i lavoratori. Il primo maggio è stato lotta per le 8 ore lavorative, condizioni ed un salario migliori. Il primo maggio è stato sacrificio e consapevolezza di combattere per propri diritti e per quelli delle generazioni a venire. Il primo maggio è stato unità di tutti i lavoratori del mondo.

Oggi il primo maggio si festeggia per onorare questi lavoratori che hanno lottato e perso la vita per i nostri diritti. Si dovrebbe anche festeggiare per ricordare quanto è dura la lotta che porta a conquistarsi la propria dignità, il proprio futuro, la propria vita.

Ma noi in quanto lavoratori precari non siamo assolutamente degni di questa ricorrenza. Noi non abbiamo minimamente lottato per i nostri diritti; noi non abbiamo fatto sacrifici per riconquistarli; noi non abbiamo mosso un solo dito contro chi ci costringeva all’umiliazione e alla povertà perenne. Pecore pigre e rassegnate alla schiavitù. Schiavi felici di essere schiavi, questo siamo diventati. E dovremmo onorare il primo maggio?

NOI SIAMO LA VERGOGNA DEL PRIMO MAGGIO. Il primo maggio dovremmo chiuderci in casa e non farci vedere da nessuno. Restare attaccati al computer a chattare, l’unica cosa che sappiamo ancora fare bene. Bruciare il nostro tempo in battaglie virtuali, che a nulla servono nella realtà, mentre continuano a fotterci il futuro. Come riusciremo a guardare i nostri figli negli occhi quando ormai sarà troppo tardi per reagire?

Oggi però non è ancora troppo tardi. Oggi possiamo ancora ridare significato al primo maggio e alle lotte dei lavoratori di tutto il mondo.

Oggi è venuta l’ora di svegliarsi e lavorare assieme per eliminare il lavoro precario una volta per tutte. Noi lo stiamo facendo, ma siamo ancora in pochi e abbiamo bisogno dell’appoggio di tutti gli altri lavoratori in modo che si possa crescere e diffonderci nel territorio affinché tutti i precari sappiano che c’è ancora una speranza. Perché solo se riusciremo a unirci tutti potremo veramente sperare di riappropriarci dei diritti che ci hanno rubato e riscattare la nostra dignità di lavoratori di fronte a coloro che hanno combattuto per il nostro futuro e finalmente ritornare degni di festeggiare il primo maggio.

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Grazie per l’attenzione
Lo staff di
Aboliamo il Lavoro Precario

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